Un progetto sull’immaginario femminile alla vigilia del 2 giugno 1946
Raccolta di videointerviste alle donne che votarono per la prima volta settanta anni fa“Senza rossetto” è un lavoro di raccolta di testimonianze di donne che andarono a votare per la prima volta (senza rossetto sulle labbra, per non sporcare la scheda che doveva essere umettata e incollata, pena l’invalidazione) per le elezioni amministrative del marzo-aprile 1946 e successivamente, il 2 giugno 1946, per l’elezione di un’Assemblea costituente e la scelta della forma istituzionale dello Stato, se Repubblica o Monarchia. Il progetto vuole raccontare l’importanza simbolica e politica che il voto, vissuto come concessione o conquista o naturale conseguenza dei tempi, come diritto o dovere, ebbe sulla percezione di sé ed è costruito attraverso le storie personali ed intime di Elena, Marisa, delle gemelle Silvia e Monalda, di Luigina, di Angela e di altre ancora, volto a riattivare i ricordi sul passato e sul clima di un’epoca - la dittatura, la guerra, l’antifascismo, la libertà raggiunta - e ad innescare riflessioni sul presente e sul futuro che ancora le attende.
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Donne e vite diverse, distanti per classi sociali e geografie, per ideali e visioni del mondo, ma in relazione reciproca e dinamica le une con le altre, che diventano fonti della memoria popolare e del discorso orale sulla storia del ‘900, colto nelle sue frizioni e nelle sue contraddizioni, nella tensione tra il minuto ed il vastissimo. Tra il maschile ed il femminile. Tra presa di parola, azione e silenzio.
Lo statuto (auto)biografico di questo lavoro esprime ciò che ogni esperienza ha d’irriducibilmente unico, testimonia il modo in cui i fatti vengono elaborati, trasformati, interpretati nella lunga durata della memoria di ciascuna ed aspira alla costruzione di uno spazio di narrazione della Storia collettiva e polifonica, in cui ognuna possa riconoscere il proprio contributo.
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Le testimonianze e le riprese realizzate, che hanno permesso la costruzione di narrazioni possibili attraverso percorsi filmici diversi (due cortometraggi ed un documentario), entreranno a far parte di una banca dati, che darà accesso guidato all’archivio delle registrazioni originali, con una scheda dedicata al singolo incontro, con i dati relativi alla data e agli intervenuti (intervistata, intervistatrici, operatori) e un montaggio dell’intervista, visibile integralmente, che offre il racconto dell’intervistata senza l’intervento delle intervistatrici.
Ma ogni intervista viene anche descritta e sezionata in singoli segmenti, frammenti di racconto che potranno essere acceduti per temi, parole chiave, luoghi. A ogni scheda – intervista sarà collegata una scheda dedicata alla persona intervistata, attraverso la quale si potrà avere accesso anche ad eventuali documenti, immagini o testi, riguardanti l’intervistata, che ci sono stati messi a disposizione durante o dopo l’incontro.
Chi siamo
Il progetto è ideato e curato da Silvana Profeta ed Emanuela Mazzina.
Senza rossetto è stato promosso ed è sostenuto da Regesta.exe, con la partecipazione della Fondazione AAMOD
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Silvana Profeta
Antropologa visualeSi è occupata di violenza contro le donne e traffico di esseri umani. Prima di iniziare la sua collaborazione con regesta.exe ha lavorato per l’Aamod per progetti di ricerca sui film di famiglia e sulla propaganda cinematografica. -
Emanuela Mazzina
ArchivistaLavora per regesta.exe, dove si è occupata di archivi di privati e associazioni, tra cui l'archivio dell'Iri e quelli di Antonio Cederna e dell'Associazione Nazionale Donne Elettrici – ANDE.